Isola d’Oro… una “storia d’amore”

Può esserci un nome più bello di Isola d’Oro? È una vecchia “storia d’amore”, ma non è quel che pensate … Cercherò di essere breve (ehm).

Più di trent’anni fa mi sono ritrovato a Ilha do Ouro (o era destino?) durante uno dei miei vagabondaggi. Dovevo restarci solo due giorni. Mi ci aveva portato padre Isaías, una persona fantastica che sosteneva la lotta dei contadini per la riforma agraria. Terra alla gente, non concentrata nelle mani di un unico e ricco fazendeiro … Alla fine sono rimasto un mese. Ho conosciuto la lotta della gente, la loro incredibile ospitalità e mi sono appassionato di questo angolo di paradiso. Ilha do Ouro si affaccia sul São Francisco, cosiddetto “Velho Chico”, il fiume più lungo e imponente del Brasile.

Vivevo con gli abitanti, mi alzavo alle quattro del mattino (non sempre!) per andar con loro nei campi, chiacchieravo ore con gli adulti che mi avevano adottato. Giocavo con i bambini, organizzavo cacce al tesoro, nuotavo nel fiume, lo attraversavo in canoa.

Poi sono tornato a Bruxelles, dove ho raccolto fondi per un progetto locale di sviluppo agricolo. Sono tornato più volte a Ilha do Ouro, portando amici che se ne sono innamorati. Ho continuato a scrivermi con alcuni abitanti del posto : Zefave (la leader comunitaria che vedi nella foto qui sopra con me), Patinha, Luisa, Elizangela, Isaías e tanti altri.

Poi, come spesso accade, la vita ti allontana da certe esperienze e le corrispondenze si fanno più rare. Ma il cuore non dimentica

Due anni fa, quando è arrivato il momento di lasciare il Brasile “definitivamente”, ho deciso di tornare. Non sapevo se o quando ci sarei tornato ancora. Così, volevo chiudere in qualche modo un (bel … o il migliore ?) capitolo della mia vita, sperando di ritrovare qualcuno.

Arrivato lì, temevo che fossero tutti partiti. L’esodo rurale in Brasile è molto forte, si fugge dalla povertà. Me li immaginavo a São Paulo, Rio, Aracaju. E poi… anche se fossero rimasti, ci saremmo riconosciuti?

Invece mi aspettava una bella sorpresa. I bimbi diventati adulti, gli adulti… un po’ più adulti, e soprattutto, tanto affetto, tanti abbracci: le Luisas, i Netinhos, gli Afonsos, le Polianas mi avevano aspettato. Tutti ricordavano benissimo quel periodo, da cui avevano tracciato la loro strada. Erano cresciuti, molti raggiungendo conquiste, e questo mi ha dato una grande gioia. Potevo girare serenamente una bella pagina della mia vita.

Non avevo fatto i conti con la tecnologia. I vituperati smartphone

Oggi, con molti abitanti di Ilha do Ouro – tra cui Luisa con la sua foto di 30 anni fa – restiamo in contatto su WhatsApp… Tra un “ciao” e un “auguri!”, tra uno scambio di foto e video, la connessione tra noi rimane viva.

A woman smiling and pointing at a black-and-white photograph of a young girl sitting on the floor next to a stove with pots. Ilha do Ouro Sergipe Brazil

Luisa, la bambina e la cucina … 30 anni dopo, lavora nella scuola pubblica di Porto da Folha